Robertino Tobaldo

 

ROBERTINO TOBALDO nasce a Este (PD) nel 1968.

Fotografo amatoriale, coltiva questa passione sin dalla giovane età usando le piccole compatte di famiglia. Appena il papà gli regala la reflex, una Zenit 122 proveniente da una bancarella di migranti russi, il giovane fotografo si iscrive al Foto Club di Este. E’ l’occasione per incontrare il fotografo Mario Lasalandra, illustre concittadino e amico della famiglia. Questo é l’imprinting che spinge spesso il giovane verso il negozio del maestro, dal quale riceve non solo consigli, ma vere e proprie lezioni di vita. Da Lasalandra impara il gusto per l’inquadratura e la corretta composizione, doti care al  suo insegnante.

Gli anni successivi, con la passione ormai consolidata, Robertino cerca di migliorare la propria attrezzatura di ripresa e prova  a cercare percorsi personali, mettendo a frutto la formazione acquisita.

Capisce ben presto che il suo genere preferito è il reportage, o meglio, il racconto fotografico con più immagini. Ama passeggiare e guardarsi attorno per trovare nuove storie da raccontare. Considera ormai la macchina fotografica un potente mezzo che gli permette di fermare il tempo, narrare, provare un brivido …

Usa sempre la pellicola in Bianco e Nero e i pochi scatti a colori sono utilizzati soltanto per allestire l’album di famiglia.

Dal duemila passa alla fotografia digitale trovando questo sistema molto pratico ed efficace. Non si è mai preoccupato del problema, che spesso anima gli incontri in molti circoli fotografici, su quale sia la strada  migliore tra analogico e digitale.

Lui pensa che l’importante sia realizzare una bella fotografia a prescindere che sia stata ripresa con un banco ottico professionale o con il cellulare.

Da alcuni anni si è appassionato alla produzione degli audiovisivi, forma d’arte che si lega bene con i suoi racconti fotografici; anche se non approva in pieno i lavori  nei quali prevalga l’editing rispetto all’immagine fotografica.

In virtù di questa sua convinzione, nelle forme espressive che attualmente utilizza cerca di non forzare mai i propri lavori audiovisivi con spettacolarizzazioni ed artifizi, lasciando all’immagine il ruolo principale.

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FOTOCLUB

ROBERTINO TOBALDO

Abbiamo trascorso piacevolmente la prima serata di Diapositivamente 2014 guardando i lavori di Robertino Tobaldo, assente per motivi di lavoro ma egregiamente supportato dai suoi amici e colleghi del FC di Rubano.

Le sue opere presentate sono state:

01-Onde: La ricerca fa parte di un lavoro collettivo realizzato insieme ad altri soci del Fotoclub di Rubano con l’intento di unire Fotografia, Musica e Poesia. Le immagini proposte non ritraggono propriamente le onde del mare, ma le loro rappresentazioni attraverso le provvisorie tracce lasciate sulla spiaggia dall’incessante perpetuo movimento.

02-Vajont — L’alba livida: Reportage di un giorno sul luogo del disastro avvenuto il 9 Ottobre 1963, a 50 anni dall’avvenimento. I nomi delle persone scomparse, i loro affetti e le loro storie. Un viaggio commovente in un luogo ancora oggi carico di ricordi ed emozioni. Il tutto scandito dalle musiche composte dal figlio di un superstite di quel dramma collettivo.

03-Paris: Una passeggiata fotografica per il centro di una delle città più belle del mondo; alla ricerca di luci, ombre, linee, forme …

04-Still Life: Audiovisivo onirico che vuole, tramite immagini di persone vere, ma surreali e figure mitologiche, raccontare la storia della vita dell’essere umano.

05-Adunate…amici per sempre: Estratto da un lavoro documentaristico e di più ampio respiro realizzato a quattro mani, o meglio a quattro occhi, insieme all’amico Giuseppe Favero del Fotoclub Rubano. Questa stesura cerca di illustrare l’appuntamento annuale della storica Adunata Nazionale degli Alpini, curando soprattutto gli aspetti dell’amicizia, della goliardia che accompagnano gli ex commilitoni che, a dispetto di rare frequentazioni e grandi distanze, rimangono uniti per tutta la vita.

06-Foto: Serie di immagini scattate a Padova.